2-3 DICEMBRE 2023 BODY LANDSCAPE ARCHITECTURE CORPO E ARCHITETTURA: SCIENZA E POETICA SI INCONTRANO IN DMT FORMAZIONE PERMANENTE RICONOSCIUTA APID®

I nostri rapporti con gli altri, e anche con noi stessi, ricorrono sempre di più alla tecnologia e ai “social”.  Milioni di persone s’inventano una vita “on-line” e stanno in contatto con “amici” mai visti e ancora meno incontrati.   Viviamo in tempo ma sempre meno nel tempo !

 Il Metodo Body Landscape Architecture, può aiutare a rimettere il ritmo interno di ciascuno in sintonia con quello della Natura relazionando la propria architettura interna con quella del paesaggio circostante. Il Metodo invita a mettersi all’ascolto dell’ambiente, a ricevere i suoi impulsi, e poi a trasformarli per restituirli tramite la danza. Si inizia quindi con un tempo per essere (ascoltare, ricevere) prima di andare verso un tempo per fare (trasformare e restituire).  Non si tratta comunque di un semplice gioco di azione-reazione perché tra i due tempi del fare e dell’essere, esiste un terzo tempo, quello della pausa, proprio quella pausa dove gli impulsi ricevuti vengono “digeriti”, si diffondono in ciascuno.  Il movimento che nasce dalla congiunzione di questi tre tempi è un movimento abitato dal Sé in relazione alla Natura e al  mondo circostante.  Il danzatore, il danzamovimento terapeuta e l’utente non solo danzano ma diventano la loro danza in una nuova consapevolezza corporea.

 

Lezione Magistrale di Johan Dhaese, Creatore  del  Metodo « Body Landscape Architecture» Atelier sulla relazione danzatore-danza-natura integrata al ciclo delle stagioni e al mondo circostante  mettendo l’accento sul  processo terapeutico e su quello artistico.

OBIETTIVI

Sviluppare nuove potenzialità terapeutiche per un incontro proficuo tra operatore e soggetto ricevente.

Si ritiene fondamentale che un DMT conosca  tale metodica innovativa per migliorare la propria preparazione professionale nel campo sempre più importante della ecologia e sostenibilità. Metodica fondamentale per l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, per l’integrazione delle diversità, per il lavoro nelle carceri  che presuppongono talvolta, per i traumi subiti, anche il ricorso a tecniche tipiche della Teoria Polivagale che ben si attagliano alla Metodologia presentata  (a cura delle Tutors DMT APID Paola de Vera d’Aragona e Enrica Ignesti).

MODALITA / ATTIVITA

Laboratori teorico-pratici a cura di Johan Dhaese articolati su due livelli e attività di tutoring a cura di DMT APID Paola de Vera d’Aragona e Enrica Ignesti  . La formazione prevede un monte h 16, su due giornate di lavoro. Posti limitati seguendo le linee delle normative basilari di salute (vedi covid). Previa disponibilità scrivere a info@centrotoscanodanzaterapia.it

 

 

DESTINATARI

DMT diplomati orientati alla dimensione clinica, educativa e riabilitativa, allievi in fine Formazione, Psicoterapeuti, altri Operatori delle Tecniche Espressive, delle Artiterapie, Naturopati, Ecologisti e in genere soggetti sensibili all’argomento.

 

 

 

BREVE CURRICULUM FORMATORI

Johan Dhaese danzatore, pedagogista, danzaterapeuta e coreografo.Creatore del metodo « Body Landscape Architecture » che mette il corpo in relazione con se stesso, l’Altro, la natura e la cultura sintonizzando il proprio paesaggio interiore con quello esterno. 

 

Tutors

Paola de Vera d’Aragona, DMT Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Socio e Supervisore APID, Formatore Apid, ideatrice del Metodo in chiave simbolica® di cui è docente all’Istituto Riza nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia a indirizzo psicosomatico. Docente in varie Scuole di Formazione APID, in Master Universitari (Cattedra di Igiene mentale di Torino e Università Cattolica di Milano) e Scuole di Naturopatia in Italia ed all’estero è Co-autrice della Scheda di Lettura del Corpo e del Movimento “DIADE”. Pubblica nel 2010 “La danza del sé” Edizioni Riza. Autrice di varie altre pubblicazioni con all’ attivo la pubblicazione di oltre 50 Casi Clinici, è coautrice con Enrica Ignesti del testo l’”Alchimia della danza” (2018).

Enrica Ignesti DMT, Socio e Supervisore APID, Formatore Apid, Docente Autorizzato Metodologia Maria Fux, con 2a Specializzazione in chiave simbolica®, Direttrice Centro Danza e Movimento – Centro Toscano di Arte e Danza Terapia. Coautrice con Paola de Vera d’Aragona del testo “Alchimia della danza”(2018)

Scuola Quadriennale di Formazione per operatori in DanzaMovimentoTerapia

Riconosciuta APID con D.D. del 27.01.02 prot. N° 16/02/S

Direttore di Formazione: PAOLA DE VERA D’ARAGONA Responsabile didattico APID e Direttore Specializzazione DMT in Chiave Simbol

 

Sede : Centro Toscano di Arte e Danza Terapia – Centro studi danza – Firenze

 

 

ORE DI FORMAZIONE: La formazione prevede un monte h 16, su due giornate di lavoro.

LABORATORI DI DANZAMOVIMENTOTERAPIA RIVOLTI A MINORI DIVERSAMENTE ABILI

Un nuovo percorso rivolto a minori diversamente abili , finanziati dalla Società della Salute di Firenze , in collaborazione con ATISB .

Un percorso esperienziale creato per abbracciare e comprendere le diversità attraverso la danzaterapia. Il percorso utilizza il mezzo espressivo della danza e del movimento per dare ai partecipanti l’opportunità di scoprire ed esplorare il proprio sè creativo così come per facilitare il processo di apprendimento e sviluppo in una prospettiva fisica, sociale e psicologica.

Per info :

info@centrodanzaemovimento.it

Abitare il Corpo 16 settembre -18 dicembre 2022

“Abitare il Corpo”
Abitare il corpo? Perché è così importante abitare il corpo?
Perché tutto ciò che accade nel corpo accade ora, qui adesso; il corpo lo strumento per vivere nel presente.
Ma come abitare il corpo?
Attraverso alcune tecniche corporee che si integrano e sì sostengono, lo sviluppo di un’ esplorazione della forma nel respiro e nella dinamica, apprenderemo a riconoscere ciò che con il nostro corpo rappresentiamo; emozioni, malesseri, tensioni muscolari.
In questo percorso svilupperemo un contatto autentico con noi stessi, per individuare i nostri bisogni e favorire il nostro benessere.
I partecipanti potranno acquisire consapevolezza di Se’ e del proprio linguaggio corporeo; per una accettazione libera di emozioni e vitalità corporea.
per info: 055243008
info@centrodanzaemovimento.it

3-4 dicembre 2022 LA DMT INCONTRA GLI DEI: la mitologia come chiave di lettura del corpo

Gli dei dell’inconscio lasciano tracce nel nostro corpo? Attraverso la danza e la DMT è possibile incontrarli? Trovare l’Altro che è in noi e nel nostro utente. Tecniche di immaginazione creativa ce lo faranno forse scoprire. Strumenti che avvicinano al Mistero che ci abita. Oltre Ovidio e le sue “Metamorfosi”…

 

Lezione Magistrale di Paola de Vera d’Aragona, ideatrice del Metodo in chiave simbolica®, DMT APID e supervisore simbolista, studiosa di miti con applicazione alla DMT e scrittrice.

PREMESSA / CONTESTUALIZZAZIONE

Si ritiene proficuo che un DMT conosca tecniche di immaginazione creativa per migliorare la propria preparazione professionale.

OBIETTIVI

Sviluppare nuove potenzialità terapeutiche

 

MODALITA / ATTIVITA

Laboratori pratici a cura di Paola de Vera d’Aragona ed Enrica Ignesti di 1° e 2° livello.

DESTINATARI

DMT diplomati orientati alla dimensione clinica, educativa e riabilitativa, allievi in fine Formazione, psicoterapeuti e altri operatori delle Tecniche espressive e delle Artiterapie

 

Quota di partecipazione Soci APID® 130 € + 15€  iscrizione
Quota di partecipazione esterni: 150€+ 15€  iscrizione

 

BREVE CURRICULUM FORMATORI

 

Paola de Vera d’Aragona, DMT Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Socio e Supervisore APID, ideatrice del Metodo in chiave simbolica® di cui è docente dell’Istituto Riza nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia a indirizzo psicosomatico e docente in varie Scuole di Formazione APID, Master Universitari e Scuole di Naturopatia in Italia ed all’estero. Co-autrice della Scheda di Lettura del Corpo e del Movimento “DIADE”, pubblica nel 2010 “La danza del sé” Edizioni Riza. Autrice di varie altre pubblicazioni e coautrice con Enrica Ignesti nel testo l’”Alchimia della danza” (2018).

Enrica Ignesti DMT, Socio e Supervisore APID, Docente Autorizzato Metodologia Fux, con 2a Specializzazione in chiave simbolica®, Direttrice Centro Danza e Movimento – Centro Toscano di Arte e Danza Terapia. Coautrice con Paola de Vera d’Aragona del testo “Alchimia della danza”(2018)

 

La formazione prevede un monte h 16, su due giornate di lavoro.

 

 

2023 SEMINARI INTRODUTTIVI ALLA SCUOLA DI FORMAZIONE IN DANZAMOVIMENTOTERAPIA

 

 

SEMINARI INTRODUTTIVI ALLA DANZAMOVIMENTOTERAPIA
SABATO 23 SETTEMBRE
SABATO 14 OTTOBRE
SABATO 11 NOVEMBRE
DALLE 11 ALLE 17
ll seminario introduttivo è valido come prova d’accesso alla Scuola Triennale di Formazione per Operatori in DanzaMovimentoTerapia
Riconosciuta  APID con D.D. del 27.01.02 prot. N° 16/02/S
Direttore di Formazione: MARIA FUX
Responsabile didattico APID e Direttore Specializzazione DMT in Chiave Simbolica®:
PAOLA de VERA d’ARAGONA
DOCENTE MASTER AUTORIZZATO METODO FUX: ENRICA IGNESTI
Diploma in DMT metodo Maria Fux e Specializzazione DMT in Chiave Simbolica®

Si consiglia abbigliamento comodo e cv a seguito.
Il seminario è pratico secondo e segue la metodologia Fux,
per chi rimane la domenica successiva al sabato,
avrà la possibilità di un primo approccio alla Chiave Simbolica ®(senza contributo aggiuntivo)

LA SCUOLA PREVEDERA’ SIA LA MODALITA’ IN PRESENZA SIA ONLINE

Per partecipare ad una delle date suddette
(si consiglia una delle prime date, la scuola da la possibilità di frequentare un secondo introduttivo prima dell’iscrizione alla scuola senza contributo aggiuntivo)è necessario prenotarsi in anticipo e versare la somma di € 80  BANCA INTESA SAN PAOLO
IT90Y0306909606100000075333
centro studi danza

CAUSALE: iscrizione contributo seminario introduttivo

Scuola Triennale di Formazione per operatori in DanzaMovimentoTerapia
RICONOSCIUTA  APID con D.D. del 27.01.02 prot. N° 16/02/S
Direttore di Formazione: MARIA FUX
Responsabile didattico APID e Direttore Specializzazione
DMT in Chiave Simbolica®: PAOLA DE VERA D’ARAGONA
Diploma in DMT metodo Maria Fux e Specializzazione DMT in Chiave Simbolica®
La Scuola di Formazione per Operatori in Danza Movimento Terapia di Firenze, riconosciuta APID con D.D. del 27.01.2002 prot. 16/02/S, ha come obiettivo il trasmettere agli allievi, sia per crescita personale che professionale,la conoscenza del metodo di danzaterapia creato da Maria Fux e il metodo in Chiave Simbolica® creato da Paola de Vera d’Aragona nelle loro interezze, originalità pedagogica e artistica, sistematicità.
La Scuola fornisce le conoscenze teoriche e pratiche per l’acquisizione e l’applicazione di competenze nello specifico della Danza Movimento Terapia nelle diverse aree professionali anche attraverso incontri periodici con docenti e caposcuola di altre discipline metodologiche.

La Scuola è un TRIENNALE (oltre percorso di supervisione di gruppo e individuale) con organizzazione modulare, 3 moduli di durata annuale frequentabili anche separatamente dalla volontà di essere un danzamovimentoterapeuta. Ogni modulo rilascia attestato comprovante le competenze acquisite.
A conclusione del terzo modulo è prevista una tesi ed una prova di conduzione in danzamovimentoterapia che rilascia il diploma riconosciuto APID dopo verifica di lavori e tirocini svolti, di supervisione di gruppo ed individuale,conclusione percorso psicoterapeutico e verifica di competenze corporee.
Il diploma conseguito è valido per l’iscrizione al registro professionale APID. La figura professionale è regolamentata dalla legge n. 4 del 14 gennaio 2013, Disposizioni in materia di professioni non organizzate.
Di seguito info sui moduli. Per maggiori dettagli consulta il sito su CORSI

CORSO MODULARE ANNUALE PRIMO LIVELLO IN
DANZAmovimentoeducatore
secondo la metodologia Maria Fux
Il modulo ha una durata annuale (settembre– giugno) con frequenza mensile di un week end.Si rilascia attestato ed è propedeutico al corso di secondo livello modulare annuale Esperto in tecniche corporee psicosomatiche, Specializzazione in Dancetherapy in Chiave Simbolica della Scuola triennale riconosciuta APID in DanzaMovimentoTerapia.Il corso si propone di formare una figura professionale preparata a promuovere la dimensione creativa del corpo nell’educazione e riqualificare esperti di movimento e danza capaci di: liberare il corpo da eccessivi tecnicismi eventualmente esistenti;aprire la dimensione dell’immaginario creativo nel movimento e nella danza;offrire la possibilità di esprimersi attraverso il corpo;migliorare l’integrazione sociale attraverso il corpo agito nella danza e nel movimento.

CORSO MODULARE ANNUALE  DI SECONDO LIVELLO PER
ESPERTO IN TECNICHE CORPOREE PSICOSOMATICHE,
SPECIALIZZAZIONE
IN DANCETHERAPY in CHIAVE SIMBOLICA®
Il corso ha una durata annuale (settembre – giugno) con frequenza mensile di un week end.
Si rilascia attestato ed è propedeutico al corso di terzo livello modulare annuale Master in
Dance-music-art therapy con  Specializzazione in DanzaMovimentoterapia riconosciuta APID (ultimo modulo per diploma in DMT Apid) .Il corso si propone di formare Esperti in danzamovimento in chiave simbolica   ovvero una figura professionale in grado di progettare, condurre e valutare attività di danza e movimento volte al benessere della persona.Le caratteristiche del Corso e dell’approccio in chiave simbolica derivano dalla metodologia terapeutica creata da Paola de Vera d’Aragona®
Si accede al suddetto dopo aver superato il corso modulare di primo livello.

MASTER ANNUALE in
Dance/Music/Art Therapy
specializzazione in
danzamovimentoterapia riconosciuta apid
CORSO MODULARE TERZO LIVELLO
Il modulo ha  durata annuale (settembre – giugno) con frequenza mensile di un week end.
Il corso rilascia DIPLOMA IN DANZAMOVIMENTOTERAPIA RICONOSCIUTO APID.
Si accede al corso dopo aver superato il primo e secondo modulo o per crediti formativi.
Corso per Professionisti di aree diversificate già inseriti in ambiti educativi,  sociali, terapeutici ed interessati a declinare le proprie competenze con un’apertura all’arteterapia.
Il corso si prefigge di formare competenze per progettare e condurre laboratori esperienziali con l’aiuto di strumenti arte terapeutici utilizzando la prospettiva artistica-simbolica-terapeutica. L’impostazione delle lezioni varierà da frontale, esperienziale, artistica a supervisione.

Centro studi danza    055243008
info@centrotoscanodanzaterapia.it
www.centrotoscanodanzaterapia.it

Attraverso lo spazio e il tempo

Lab/Introduttivo alla Danzamovimentoterapia condotto da Alessandro Bascioni

L’obiettivo del laboratorio è di approfondire i principi di una danza orientata alla ricerca degli aspetti strutturali, percettivi e dinamici del movimento, in una prospettiva di integrazione organica e creativa.

Il lavoro si svilupperà attraverso linee orizzontali, verticali e concentriche che si intersecano sul piano dello spazio-tempo in una relazione dinamica. La ricerca intende stimolare e sviluppare una consapevolezza corporea per cui ogni singolo gesto nella danza possa diventare veicolo di una qualità espressiva personale, intima e creativa.

24 settembre e 8 Ottobre h 17 evento aperto previa iscrizione a

info@centrotoscanodanzaterapia.it

Il corso si svolgerà ogni venerdì alle ore 17

Impegnati nell’arte della cura di te stesso e impara a permetterti di lasciarti andare e muovere semplicemente ciò che senti dall’interno. Questo incontro mediante varie tecniche terapeutiche di lavoro sul corpo, ti consentirà di esplorare in modo creativo la tua fisicità attraverso l’esperienza del movimento, del ritmo e della danza, permettendoti di apprendere e scoprire le capacità del tuo corpo di prendersi cura di Sé. Ti sperimenterai in esercizi di danza delicati e senza complicazioni, che ti permetteranno di accedere e connetterti più liberamente con il tuo corpo. Il laboratorio è supportato da ottima musica per consentire ai partecipanti di rilassarsi, sviluppare la loro musicalità e consapevolezza di sé attraverso un’esperienza incarnata.

Formazione Permanente riconosciuta APID® 2021

4-5 Dicembre 2021 16h di lavoro

La DMT incontra le danze sacre di Gurdjief per una migliore formazione degli Operatori in Dmt.

Lezione Magistrale di Alessandra Cappelletti, Diplomata ISEF, insegnante di ruolo nella Scuola, insegnante  riconosciuta di Antiginnastica di Thérèse Bertherat, dmt, maestra di Danze Gurdjieffiane,

PREMESSA / CONTESTUALIZZAZIONE

Si ritiene proficuo che un dmt conosca altre tecniche e tradizioni per migliorare la propria preparazione professionale.

OBIETTIVI

  • Cosa possono insegnare le Danze di Gurdjieff ad un dmt?
  • Possono migliorarne consapevolezza e stato di presenza?
  • Cosa cambia per l’operatore nella percezione della relazione gruppale

MODALITA / ATTIVITA

Laboratori pratici a cura di Alessandra Cappelletti e dello staff della Formazione 2°livello: riflessioni approfondite e supervisione collettiva. Il senso del gruppo. Metodi a confronto 1° livello: due metodi a confronto nel lavoro pratico

DESTINATARI

DMT diplomati orientati alla dimensione clinica, educativa e riabilitativa, allievi in fine Formazione.

BREVE CURRICULUM FORMATORI

Alessandra Cappelletti, Diplomata ISEF lavora da decenni nella Scuola Italiana conduttrice di gruppi di Antiginnastica metodo Thérèse Bertherat e Danzamovimento terapeuta APID.

 Attiva in Italia come insegnante accreditata da James Tomarelli, allievo diretto di Bennet, a sua volta allievo di Gurdjieff, è maestra di Danze Sacre all“’Istituto per lo Sviluppo Armonico La Teca”. Danzatrice e coreografa,

 Paola de Vera d’Aragona, DMT Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Socio e Supervisore APID, ideatrice del Metodo in chiave simbolica® di cui è docente dell’Istituto Riza nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia a indirizzo psicosomatico e docente in varie Scuole di Formazione APID, Master Universitari e Scuole di Naturopatia in Italia ed all’estero. Co-autrice della Scheda di Lettura del Corpo e del Movimento “DIADE”, pubblica nel 2010 “La danza del sé” Edizioni Riza. Autrice di varie altre pubblicazioni e coautrice con Enrica Ignesti nel testo l’”Alchimia della danza” (2018).

Enrica Ignesti DMT, Socio e Supervisore APID, Docente Autorizzato Metodologia Fux, con 2a Specializzazione in chiave simbolica®, Direttrice Centro Danza e Movimento – Centro Toscano di Arte e Danza Terapia. Coautrice con Paola de Vera d’Aragona del testo “Alchimia della danza”(2018)

La formazione prevede un monte h 16, su due giornate di lavoro.

Posti limitati secondo le normative vigenti anticovid, previa disponibilità scrivere a info@centrotoscanodanzaterapia.it

DMT E SINDROME DI WILLIAMS

Prende avvio la pubblicazione di blog sulla DMT scritti da allievi in formazione, diplomati e da docenti del Centro Toscano.

Potranno senz’altro essere di interesse e… buona lettura!

A cura dello Staff del Centro Toscano

a cura di Gaia Ceccoli Diplomata Dmt Scuola di Formazione del Centro Toscano di Arte e Danza Terapia

SINTETICA DESCRIZIONE DELLA SW

Fino ad oggi, in Italia, non esistono testimonianze di lavori di danzamovimentoterapia (dmt) e Sindrome di Williams (SW). Per questo si è deciso di condividere un’esperienza, iniziata tre anni fa, presso l’Associazione Famiglie Sindrome di Williams Onlus (Afsw), che agisce su territorio lombardo, per eventualmente supportare futuri lavori con questa utenza.

La SW è una malattia genetica rara, dovuta alla microdelezione della regione q11,23 del cromosoma 7, e con interessamento multi sistemico. Infatti coinvolge numerosi organi e apparati e manifesta problematiche di tipo psico – relazionale.

Gli obiettivi di lavoro che ci si è posti per sviluppare degli incontri di dmt  con persone affette da SW, mirano ad aumentare le capacità di autonomia, autostima ed integrazione di soggetti con riconosciuto svantaggio sociale. Il tutto operando

  • a livello di sviluppo motorio – artistico (acquisire capacità motorie per muoversi in armonia e coordinazione),
  • a livello personale (maggior conoscenza e fiducia in se stessi)
  • a livello comunicativo – relazionale (relazionarsi con gli altri in modo positivo).

A causa della pandemia di covid-19, nell’ultimo anno e mezzo di attività, si è dovuto operare da remoto. Si guarda a questa modalità come un’opportunità per fronteggiare l’emergenza del momento, ma si ritiene che non possa essere utilizzata per affrontare un lavoro di lunga durata, con questa utenza. Perciò in questo scritto verranno trattati esclusivamente  gli incontri svolti in presenza.

Per la natura affettuosa, socievole ed estroversa di questa sindrome, il gruppo con cui ha lavorato chi scrive, era così composto  

  • 12 persone affette da SW, di età dai 15 ai 42 anni
  • una ragazza affetta da Sindrome di Cornelia de Lange  
  • una la cui sindrome non è stata ancora identificata.

Il gruppo si è lasciato coinvolgere in modo propositivo dall’attività, creando un senso di appartenenza di buon valore.

D’altra parte si è riscontrata una difficoltà ad esporre in modo esplicito un conflitto verso l’altro, o un disagio verso una situazione.

Da un’attenta osservazione del gruppo è inoltre emersa una tendenza a rimanere ad un livello energetico “superficiale”. Infatti l’indole pigra, che si aggrava con l’avanzare dell’età, la scarsa fiducia in se stessi e una limitata familiarità con il proprio corpo e con il muoversi nello spazio, sono fattori che “trattengono”, contengono e frenano un coinvolgimento che  si potrebbe descrivere “spensierato”, “generoso” e “profondo”. Si riscontra invece una “contrazione” dell’energia, sia motoria, che emotiva e una conseguente necessità di portare l’utenza verso il rilascio.

MOVIMENTO

Dal punto di vista del movimento, si è osservata per la maggior parte dell’utenza una ricorrenza di movimenti prevalenti specialmente concentrati nella parte superiore del corpo e in una posizione esclusivamente eretta. Il busto, in particolare la zona lombare, è risultata spesso bloccata, le spalle rigide e il collo poco mobile presentando generalmente una conformazione fisica esile in età giovanile e tendente al robusto, con l’avanzare degli anni. Per le caratteristiche appena elencate, i movimenti di discesa verso terra, la flessione delle ginocchia e i movimenti di torsione, sono risultati del tutto assenti o assai limitati. Si sono riscontrati invece frequenti movimenti delle braccia (che raggiungevano tuttavia una breve estensione), i movimenti frontali e unidirezionali.

Inoltre in qualche ragazzo/a si sono notati dei movimenti stereotipati, specialmente legati a un moto oscillatorio e ritmico.

Dunque la gamma di movimenti eseguiti in modo autonomo si è rivelata molto ridotta e l’utenza ha avuto bisogno di essere accompagnata passo dopo passo dalla conduttrice, nell’esplorazione di nuove suggestioni.

SPAZIO

Come notato rispetto all’uso dello spazio, il livello utilizzato è quasi sempre stato quello alto: il luogo in cui si è svolta l’attività non presentava un pavimento idoneo al lavoro a terra, dall’altra si è ritenuto, dopo osservazione protratta nel tempo che la limitata confidenza con il livello medio – basso dello spazio e del proprio corpo, fosse proprio una caratteristica delle persone affette da SW.

Esse presentano difficoltà anche nell’orientamento e una bassa percezione dello spazio in cui si trovano, infatti il gruppo tende a concentrarsi verso il centro della stanza o “ammassarsi” intorno al conduttore, si riscontra una difficoltà nel posizionarsi in fila e nel percorrere in autonomia l’attraversamento di uno spazio occupato da materiale. Il tragitto effettuato è risultato infatti spesso breve, poco articolato e col solo scopo di raggiungere il punto di arrivo.

LA CONDUZIONE

La modalità di conduzione necessaria per questa utenza è di tipo attivo. Il gruppo risulta poco autonomo nell’elaborazione delle informazioni, fornite con modalità differenziate di linguaggio.

La sola comunicazione verbale infatti non basta a stimolare sufficientemente l’utenza e questa deve essere fatta di parole semplici:

  • richiamare l’attenzione dei vari partecipanti chiamandoli per nome;
  • accompagnare la proposta nei vari passaggi, con esempi ed immagini;
  • lasciare il tempo all’utenza di capire e, dove necessario, ripetere in modi diversi lo stesso concetto.

 L’uso di un immaginario, legato alla vita quotidiana, agli animali, alla natura, alle relazioni familiari, ai colori, aiuta inoltre un maggior coinvolgimento emotivo e nel movimento, oltre forse a favorire la memoria del gesto.

Per la stimolazione di questa utenza, si è rivelato molto importante anche l’uso della musica, come sostegno alle parole del conduttore. Questo tipo di linguaggio risulta familiare per la maggior parte delle persone affette da SW che predispongono di una buona memoria acustica e propensione per i ritmi e per la musica (un’alta percentuale possiede l’orecchio assoluto). Per questo motivo è interessante integrare l’ascolto di brani ad una stimolazione attiva della voce, del ritmo e l’uso di strumenti musicali.

Si è notata una predilezione verso ritmi allegri, ai quali tuttavia non corrispondeva un’attivazione del corpo nella velocità. Il movimento lento, pacato, quasi talvolta “rallentato” e trattenuto, in linea con ciò di cui si è detto poco sopra, sembra dunque essere la zona comfort entro cui si muovono le persone affette da SW.

Talvolta si è tentato di portare il gruppo verso un ritmo incalzante ed un movimento in progressione più veloce e dinamico. Dopo un’iniziale “immobilità”, alcuni/e ragazzi/e sono entrati in un molleggio continuo, attivando ed integrando progressivamente varie parti del corpo.

Fondamentale e imprescindibile sostegno alla conduzione, è risultato il linguaggio motorio con cui il conduttore ha accompagnato nei vari passaggi la danza della propria utenza. Per alcuni/e  ragazzi/e è risultata necessaria la stimolazione diretta; per altri è bastato un input iniziale, ripreso più volte e/o modificato nel tempo. In linea con questa osservazione, è stato riscontrato che un lavoro a specchio col conduttore è portatore di importanti cambiamenti, anche solo momentanei, nel movimento e nella qualità di energia dell’utenza.

MATERIALI

Infine, altro supporto importantissimo, è sicuramente l’utilizzo di materiale, che ha aiutato il gruppo in molte situazioni ad entrare con maggior energia e partecipazione in ciò in cui veniva guidato e incoraggiando l’esplorazione verso movimenti poco sperimentati. In particolar modo si è notata una predilezione verso materiali di forma aperta ed accogliente, ampi ed ariosi, quali carta velina, giornale, stoffa, palloncino, che rispondono in modo ampio anche con un piccolo impulso iniziale. Inoltre, specialmente per i/le ragazzi/e più compromessi, disporre di un ampio ventaglio di colori offre maggior spinta ad interagre con essi.

Rispetto all’approccio col palloncino, c’è da aggiungere la considerazione che un elevatissimo numero di persone con SW presenta iperacusia, ovvero marcata sensibilità ai rumori. Essendo il palloncino un materiale che, scoppiando, produce un forte botto, può generare diffidenza e paura: è dunque importante tenere a mente questo dettaglio, per sfruttarne al meglio le potenzialità, prima di proporre un lavoro col palloncino a persone affette da questa sindrome.

Anche la sedia si è mostrata un materiale che ha notevolmente stimolato il gruppo, in parte forse per l’accoglienza intrinseca in questo materiale e la possibilità di sostegno, appoggio e riposo che offre.

 Si è invece riscontrato un certo spaesamento di fronte a materiali di forma sottile e allungata quali raso ed elastici.

 Questo è accaduto anche a livello spaziale, dove il gruppo è risultato maggiormente a suo agio nella forma del cerchio piuttosto che disposto in un orientamento frontale.

Per tutti i fattori qui considerati, si può affermare che ci troviamo ancora in una fase primaria dell’evoluzione (1) del gruppo, ancora interamente orientato sui temi dell’accoglienza, del materno, del rotondo.

CAMBIAMENTI

Si considerino alcuni piccoli cambiamenti, emersi verso la fine del primo anno e mezzo di lavoro con questo gruppo, ovvero al termine del periodo in cui l’attività si è svolta in presenza.

Si sono riscontrati cambiamenti dal punto di vista:

  • Dell’orientamento spaziale.

La forma del cerchio ha iniziato ad essere più chiara e a tendere verso una maggiore centratura nella stanza.

Lo spazio utilizzato e la disposizione dei componenti del gruppo, attraverso un costante lavoro di consapevolezza sulle parti vuote e piene durante la camminata, è progressivamente divenuto più omogeneo.

  • Delle capacità attentive e di concentrazione.

E’ emersa una nuova concentrazione e complicità durante un lavoro di gruppo e una maggior canalizzazione dell’attenzione su ciò che si stava facendo durante un periodo che per lungo tempo ha avuto necessità di essere vissuto come svago, quello cioè della rielaborazione artistica del vissuto, attraverso il disegno o il collage.

  • Dell’autonomia.

Parte del gruppo per la prima volta ha mostrato di interagire quasi in modo autonomo con la carta velina sia nel danzare, sia nel recuperare modalità di interazione col materiale e coi compagni, proposte in precedenza.

  • Del movimento.

Durante un lavoro a specchio col conduttore e ciascun ragazzo/a, sono emersi importanti cambiamenti riguardanti le qualità del movimento.

Il gruppo è sembrato acquisire maggior confidenza nel mantenere l’immobilità dentro a una forma e a iniziare, tramite il respiro, a beneficiare a livello corporeo ed emotivo, di un rilascio dopo la tensione.

IN PROSPETTIVA

Considerando un lavoro su lunga durata, si ipotizza che integrare la possibilità di accompagnare l’utenza affetta da SW a un lavoro a terra, possa favorire ulteriormente l’avvio di un cambiamento. Infatti, si ritiene che il contatto col pavimento possa aiutare ad ammorbidire alcune parti del corpo, a contattare maggiormente la stabilità al suolo e l’equilibrio, ad integrare anche la parte bassa del corpo nel movimento e a favorire un rilascio della tensione che spesso viene trattenuta.

In questo senso si reputa di altrettanta importanza la proposta di un buon lavoro che faccia esplorare, su diversi livelli, l’alternanza dei movimenti di contraction and release. Infatti l’oscillazione tra la contrazione e il rilascio favorirebbe una maggior estensione delle possibilità di movimento che tendono invece ad essere poco ampi e con poco slancio e respiro. Inoltre, proprio per la tendenza di questa utenza a stare nella zona di confort e in una modalità di risparmio dell’energia, è arduo portarla in cambiamenti di velocità, di qualità del movimento e di intensità di energia. Per questi motivi potrebbe essere una buona pratica mantenere come lavoro trasversale su un gruppo con persone affette da SW una costante esperienza che li porti ad esplorare questo

moto oscillatorio di contrazione e rilascio.

Infine, un buon percorso con la SW, dovrebbe comprendere un accompagnamento nelle diverse velocità, simbolo di integrazione dei diversi ritmi della vita, un lavoro costante sulle direzioni dello spazio e del corpo e un buon equilibrio tra mantenere le redini del percorso e lasciare spazi di autonomia e libera esplorazione.

Anche se potrebbe essere una strada molto lunga, e probabilmente per alcuni soggetti non si arriverebbe mai ad un livello di autonomia tale da seguire una conduzione meno direttiva e guidata in ogni suo passaggio, è sempre risultato di primaria importanza, come in ogni percorso di cura, e nello specifico di dmt, offrire degli spazi per fare emergere ogni individualità in modo significativo e caratteristico.

Elementi importanti affinché ciascun componente sia in grado di portare la sua “voce” nel gruppo potrebbero essere

  • “allentare” talvolta le redini della conduzione,
  • lasciare lo spazio per brevi “a soli” (esibizioni che stimolino la personalità e la creatività),
  • utilizzare l’espressione artistico – visiva e la narrazione di essa come strumento per raccontare di sé, ricercare e condividere il proprio gesto, sono

Si conclude dicendo che, grazie alla marcata eterogeneità dei soggetti affetti da SW, si ipotizza di poter lavorare in modo produttivo e significativo anche con un gruppo formato esclusivamente da questo tipo di utenza.

  1. NEUMANN E., Storia delle origini della coscienza, Astrolabio, 1978

RECUPERO FORMAZIONE PERMANENTE 2020 ONLINE

La DMT incontra la Musicoterapia

 

15 maggio 2021 ONLINE 

Lezione Magistrale del Dott. Claudio Javier Pollachini, Artista Poliedrico, Concertista – Compositore – Arrangiatore, Professore in Pedagogia e Didattica della Musica, Discipline Musicali e Performing Arts, DanzaMovimentoTerapeuta, Specialista nella disciplina dell’Audiopercezione.

 

PREMESSA / CONTESTUALIZZAZIONE

Nei setting di DMT i supporti basilari sono gli stimoli sonori compreso il silenzio. E’ quindi di fondamentale importanza l’accurata scelta delle musiche nelle conduzioni. Un’ottima risorsa è l’AUDIOPERCEZIONE, metodologia teorico – pratica che allena e sviluppa l’orecchio musicale consapevole. Saranno esaminati casi clinici specifici in campo psicosomatico e psicologico partendo dal principio che una malattia o un disturbo psichico siano “strumenti fuori tempi o stonati”. Detti argomenti saranno studiati dal focus dell’AUDIOPERCEZIONE, associati a brani del repertorio universali e da alcuni composti ad hoc dal M° Pollachini. Breve accenno sull’argomento di fisica quantistica “accordatura a 432hz” (Love Frequency – Frequenza di Guarigione).

 

OBIETTIVI

 

  • Rafforzare i meccanismi dell’ascolto intelligente.
  • Conoscere parametri specifici per la valutazione e scelta del materiale audio.
  • Approfondire il percorso di analisi e comprensione musicale.
  • Capire la gestione di alcuni aspetti tecnici nell’utilizzo pratico del supporto sonoro.

 

MODALITA / ATTIVITA

Laboratori pratici a cura dello staff della Formazione 2°livello: la conoscenza del campo psicosomatico (Istituto Riza di Medicina Psicosomatica) di Paola de Vera d’Aragona permetterà di imbastire delle conduzioni molto innovative dal punto di vista musicale (con musiche create ad hoc dal M° Pollachini). 1° livello: la conoscenza di Enrica Ignesti della pedagogia musicale allargherà il campo di esperienza ad utenze diversificate (con musiche create ad hoc dal M° Pollachini).

 

DESTINATARI

DMT diplomati orientati alla dimensione clinica, educativa e riabilitativa, allievi in fine Formazione.

 

BREVE CURRICULUM FORMATORI

 

Claudio Javier Pollachini

Insegnante di Pianoforte, Canto e Performing Arts. Direttore di coro e Direttore Artistico in diversi progetti.

Vocal Coach in laboratori per l’utilizzo corretto della voce parlata e cantata (speakers, insegnanti, cantanti, ecc).

Esperto in “Audioperceptiva” in Stages per musicisti e artisti professionisti.

Si esibisce in Concerti che spaziano dal repertorio Classico al Celtico e Spettacoli Multidisciplinari.

Tiene laboratori creativi per persone con disabilità e Conduce settings DMT  per diverse tipologie di utenza.

Paola de Vera d’Aragona, DMT Istituto Riza di Medicina Psicosomatica, Socio e Supervisore APID, ideatrice del Metodo in chiave simbolica® di cui è docente dell’Istituto Riza nella Scuola di Specializzazione in Psicoterapia a indirizzo psicosomatico e docente in varie Scuole di Formazione APID, Master Universitari e Scuole di Naturopatia in Italia ed all’estero. Co-autrice della Scheda di Lettura del Corpo e del Movimento “DIADE”, pubblica nel 2010 “La danza del sé” Edizioni Riza. Autrice di varie altre pubblicazioni e coautrice con Enrica Ignesti nel testo l’”Alchimia della danza” (2018).

Enrica Ignesti DMT, Socio e Supervisore APID, Docente Autorizzato Metodologia Fux, con 2a Specializzazione in chiave simbolica®, Direttrice Centro Danza e Movimento – Centro Toscano di Arte e Danza Terapia. Coautrice con Paola de Vera d’Aragona del testo “Alchimia della danza”(2018)

 

La formazione prevede un monte h 8 CONTRIBUTO € 80 SEGUIRA’ LINK DI ACCESSO

Posti limitati secondo le normative vigenti anticovid, previa disponibilità scrivere a info@centrotoscanodanzaterapia.it